di Cristiano Poli Cappelli
A Spanish Portrait
Luigi Attademo, guitar
Brilliant Classics 95702
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Nel recensire questo bel Cd di Luigi Attademo la prima considerazione che ho fatto è sorta dalla semplice lettura del titolo, A Spanish Portrait, che ci fornisce un primo indizio sul tipo di lavoro fatto da Attademo. Ci è sembrato, tuttavia, di cogliere nella scelta del repertorio fatta, un tentativo di porre l’accento su degli elementi non prettamente legati alla Spagna ma ad una sorta di “genesi” di un mondo sonoro e timbrico nuovo e foriero di una rinnovata esperienza chitarristica.
Questo nuovo mondo sonoro chitarristico è legato alla figura di Antonio de Torres, liutaio che opera letteralmente una rivoluzione nella costruzione del nostro strumento, aprendo scenari impensabili prima di lui. In effetti, ci sembra di poter trovare la principale protagonista di questa produzione proprio nella “chitarra Torres”, attorno alla quale ruotano gli autori e le opere di questo Cd, realizzato con l’esemplare FE 122 del 1888.
Antonio de Torres, come poc’anzi detto, rivoluziona il mondo della liuteria chitarristica con numerose idee innovative. Le sue chitarre hanno una forma più grande rispetto a quanto fatto prima di lui e la loro progettazione ruota attorno alla tavola armonica cui viene data maggiore importanza e che diventa sempre più l’elemento principale dello strumento, quello che dà suono e timbro alla chitarra stessa. Il tutto senza perdere di vista il faro che guiderà Torres nella sua esperienza costruttiva, ovvero il suono che egli cercherà di ottenere per tutta la vita e che molti definisco il “suono Torres”.
Fatte queste considerazioni il lavoro di Attademo inizia a svelare la sua ispirazione e la sua idea di base: quella di unire e rappresentare in modo antologico alcune delle opere di quegli autori, per lo più spagnoli, che sono legati a doppio filo alla figura di Torres.
Va detto che molti, se non tutti gli autori presenti in questa antologia, sono legati fortemente al mondo sonoro, idiomatico e timbrico della tradizione musicale spagnola. Arcàs, ad esempio, collabora con Torres e questa collaborazione con Torres sarà di notevole importanza per lo sviluppo ed il perfezionamento del progetto costruttivo della chitarra. Pur occupandosi di tecnica chitarristica - è tra i primi utilizzatori del tocco “appoggiato” -, scrive soprattuto opere di notevole difficoltà, destinate ad interpreti con una consolidata e solida tecnica. Tra queste opere troviamo la Fantasia sorbe el pano o sea Punto de la Habana.
Arcàs sarà per un brevissimo periodo maestro di un giovane Francisco Tarrega, che diventerà presto una delle figure più rilevanti del mondo chitarristico. Anche la figura di Tarrega è legata in modo deciso a quella di Torres. Grazie al volume e alle caratteristiche delle nuove chitarre Torres, - diventeranno prestissimo lo standard per la liuteria chitarristica -, Tarrega diventa sempre più celebre sia come didatta che come compositore. Scrive alcune tra le pagine più importanti per il nostro strumento, ancora oggi tra le più amate e imprescindibili.
Attademo sceglie con accortezza dei brani in cui riesce a mettere in rilievo con grande naturalezza una notevole musicalità e una grande compostezza interpretativa. Non indugia mai in esecuzioni stereotipate a cui facilmente si potrebbero prestare composizioni di enorme notorietà come Adelita, Marieta o le due Mazurke.
La sua visione accompagna l’ascoltatore in un viaggio verso le sonorità più intime della chitarra e crediamo che la scelta di eseguire questi brani su una chitarra originale, ovviamente dotata di corde in budello, è significativa e mirata a ricreare un mondo dinamico e timbrico molto diverso da quello a cui siamo abituati al giorno d’oggi.
In questo senso, quello di Attademo è un vero “ritratto sonoro” in cui l’interprete cerca di riprodurre un contesto musicale da cui siamo estremamente distanti. Per condurre l’impresa, perfettamente riuscita, il nostro interprete riesce a far emergere colori, tinte, suoni dell’epoca, superando tutte le difficoltà che questa operazione comporta.
Identico notevole lavoro interpretativo viene fatto con la musica di Llobet, altro chitarrista compositore di rilevanza assoluta, che raccoglie l’eredità di Tarrega, suo maestro, e che approfondisce enormemente la ricerca fatta sul versante delle potenzialità della chitarra. Llobet riesce a mettere ancor più in evidenza le possibilità timbriche della chitarra Torres scrivendo pagine di notevole bellezza.
Attademo ci dà un’ulteriore prova della sua versatilità cimentandosi anche con le Canzoni Catalane e con le Variazioni su un tema di Sor. Il risultato è davvero di notevole pregio. Quello che più abbiamo apprezzato è il senso del fraseggio e la notevole capacità di misurare i diversi livelli sonori in modo che emerga sempre una melodia ben curata al di sopra di un accompagnamento che non prende mai il sopravvento; in particolare nelle variazioni sul tema di Sor Attademo dà ampia dimostrazione di una notevole sicurezza tecnica, fluida e raffinata.
Impreziosiscono il Cd Leyenda di Antonio Jìmenez Manjòn e due trascrizioni dello stesso Llobet: la Danza Española n. 5 di E.Granados e Torre Bermeja di I.Albéniz. Si tratta di due opere non originali per chitarra ma scritte, come noto, per pianoforte. Esse fanno parte, come molte opere dei due autori, del repertorio chitarristico in quanto particolarmente adatte ad essere eseguite sulla chitarra: ne rievocano le sonorità e quegli idiomi tipicamente spagnoli che la chitarra Torres così bene riesce ad esprimere.
È bella e condivisibile l’idea di inserire in questo bel CD anche delle opere non originali che possano arricchire la tavolozza dei colori utilizzati per realizzare questo splendido ritratto spagnolo.
C.P.C.