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Chitarra ed Elettronica è una tesi che ho presentato alla conclusione del mio triennio accademico di primo livello nella classe di chitarra al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova. Avendo la commissione premiato il lavoro con lode e dignità di stampa, viene pubblicato l'elaborato scritto insieme al disco Electrostrings, contenente i brani eseguiti da me nel corso della discussione.


LA TESI - LINK al PDF

Dalla semplice amplificazione alla chitarra MIDI, dai brani per chitarra e nastro magnetico alla chitarra elettrica, il mondo della chitarra e quello dell'elettronica nell'ultimo secolo si sono incontrati più volte, interagendo l'uno con l'altro. L'elettronica è stata per la chitarra una porta verso nuovi orizzonti, permettendole di superare il suo limite storico di scarsa potenza dinamica affidandosi ai nuovi sistemi di amplificazione da un lato, e reinventandosi come strumento elettroacustico dall'altro. Entrambe queste innovazioni hanno permesso alla chitarra di uscire dai salotti per suonare nei grandi teatri e nelle nuove orchestre. Con la nascita e l'evoluzione della musica elettroacustica, della computer music e dell'emulazione digitale degli strumenti tradizionali, poi, anche la chitarra ha potuto sviluppare un nuovo repertorio nel quale la componente elettronica agisce come manipolazione del suono, strumento virtuale, suono sintetico, o direttamente come 'compositore'.

Uno degli aspetti più interessanti che riguarda l'interazione fra questi due mondi è il fatto che l'elettronica abbia finalmente permesso alla chitarra di far sentire la sua voce, ma allo stesso tempo che l'enorme varietà timbrica che caratterizza le sei corde risulti molto difficile da emulare attraverso dispositivi elettronici. Se l'elettronica ha permesso alla chitarra di superare uno dei suoi più grandi limiti, il più grande pregio della chitarra si è rivelato un limite difficilmente superabile per l'elettronica.

Che si tratti del repertorio storico o di quello sviluppato negli ultimi decenni, oggi molte esecuzioni chitarristiche vedono la partecipazione di una componente elettronica, davanti allo strumento come sistema di amplificazione o registrazione, a fianco dello strumento come suoni sintetici o strumenti virtuali con i quali dialogare, all'interno dello strumento come parte integrante dello stesso, o dietro alle note scritte sullo spartito.

IL DISCO  (Vai al LINK su Spotify)

Questo disco riprende i brani analizzati nel corso della tesi, e li riordina in un percorso nel quale il legame fra la chitarra e l'elettronica diventa via via sempre più stretto.

1. Tōru Takemitsu - All in twilight (Four pieces for guitar)

All in twilight è il punto di partenza di questo percorso, nel quale l'elettronica non si limita ad amplificare il suono, ma crea un ambiente virtuale ideale per ciascuno dei quattro pezzi che compongono il brano, con l'intento di privilegiarne le sfumature timbriche e dinamiche. L'utilizzo funzionale del riverbero verrà mantenuto anche per tutti i brani successivi.

2. Stefano Mancuso - Digital Romance (Algorithmic melodies)

Digital Romance è un brano di computer music composto con il linguaggio di programmazione Python, all'interno del quale Stefano Mancuso ha descritto le caratteristiche strumentali della chitarra e le regole del sistema tonale. Il risultato è un brano perfettamente eseguibile, che sembra arrivare dal repertorio chitarristico dell'Ottocento. In questo caso l'elettronica ha agito come un vero e proprio compositore.

3. Marco Trivellato - Notturno (Così dispose il fato)

In questo Notturno la chitarra dialoga con suoni sintetici e campioni di strumenti ad arco, i quali sono stati sovrapposti direttamente sulla registrazione della chitarra sola. Questa tecnica ha permesso una sincronizzazione perfetta, impossibile da raggiungere in un contesto cameristico.

4. Gianluca Verlingieri - Resonancias y Redobles

Anche in Resonancias y Redobles l'elettronica si presenta come suono esterno con il quale dialogare. In questo caso però i suoni elettronici sono delle rielaborazioni delle risonanze presenti all'interno della chitarra stessa, che si spingono oltre ogni suo confine acustico agendo sull'inviluppo, sulla dinamica, sul registro e sul timbro. Il legame fra la chitarra e i suoni elettronici risulta molto più stretto.

5. Giorgio Colombo Taccani - Sottotraccia

Nel caso di Sottotraccia, la chitarra e l'elettronica sono unite all'interno dello stesso strumento: la chitarra elettrica. In questo brano il compositore ha scelto di distanziarsi da ogni possibile riferimento ai generi musicali tipici di questo strumento, e di esplorarne le potenzialità dinamicamente più esili attraverso l'utilizzo di alcuni effetti e di un suono solo parzialmente distorto.

6. Tristan Murail - Vampyr!

Vampyr! è un altro brano per chitarra elettrica, che si avvicina alle sonorità della musica rock attraverso l'utilizzo della whammy bar, del plettro, e di una distorsione molto più evidente. Quest'ultima permette la realizzazione di suoni che esplorano le potenzialità timbriche dello strumento in una direzione diametralmente opposta rispetto a quella del brano precedente.

7. Karlheinz Stockhausen - Spiral

Spiral è un brano che si avvicina alla musica intuitiva, nel quale una radio a onde corte stimola la risposta improvvisativa di uno strumento solista, il quale però deve seguire delle specifiche indicazioni. In questo caso lo strumento è una chitarra acustica, il cui suono è stato trasdotto da un microfono piezoelettrico e rielaborato in live electronics. Gli interventi della radio a onde corte e il live electronics, oltre alla registrazione e alla post-produzione del brano, sono stati realizzati dagli studenti della classe di Composizione Musicale Elettroacustica del METS, il dipartimento di Musica Elettronica e Tecnici del Suono del Conservatorio G. F. Ghedini di Cuneo. L'elettronica in questo caso agisce contemporaneamente sotto tutti gli aspetti dei brani precedenti: capta il suono direttamente all'interno dello strumento, lo manipola, si presenta come suono esterno, crea un ambiente virtuale e agisce sulla struttura compositiva del brano.

8. Steve Reich - Electric Counterpoint

In questa realizzazione dell'Electric Counterpoint un insieme di note e di frammenti melodici suonati singolarmente da un basso elettrico, una chitarra arpa, una chitarra classica, una acustica e una elettrica, vengono rielaborati attraverso una loop machine e altri effetti creando uno sfondo sonoro nel quale la chitarra e l'elettronica si fondono completamente.


RINGRAZIAMENTI

Ringrazio il direttore del Conservatorio Niccolò Paganini, Roberto Tagliamacco, e tutti i membri della commissione che mi ha premiato con la dignità di stampa, e il maestro Lucio Matarazzo per avermi permesso di rendere pubblico questo lavoro.

Ringrazio anche i maestri Fabrizio Giudice, Davide Ficco, Frédéric Zigante e Arturo Tallini che mi hanno seguito nella preparazione del programma per il disco e i compositori Marco Trivellato, Gianluca Verlingieri, Giorgio Colombo Taccani e Stefano Mancuso per avermi aiutato nella realizzazione dei loro brani.

Un ringraziamento va anche al prof. Simone Faraci e agli studenti del dipartimento di Musica Elettronica e Tecnici del Suono del Conservatorio Giorgio Federico Ghedini di Cuneo: Riccardo D'Ambrosio, Simone Franco, Luca Perona, Lorenzo Venturino e Marta Zigante, per avermi aiutato a realizzare Spiral di Karlheinz Stockhausen.

Un ulteriore sentito ringraziamento va al maestro Davide Ficco, che si è occupato della registrazione dei brani per chitarra classica e del mastering del disco.

NICCOLÒ CRECCHI


NICCOLÒ CRECCHI

CHITARRA ED ELETTRONICA

Diverse modalità di interazione