Firenze sogna
di Alessandro Altieri
DUE PAROLE SULLA TRASCRIZIONE
La tonalità che ho scelto per la trascrizione è Re, nei modi minore per la strofa e maggiore per il ritornello. Il grado di difficoltà direi davvero semplice anche e soprattutto nel rispetto delle numerose richieste ricevute in quella direzione.
Si inizia senza alcuna introduzione, direttamente con il canto il quale, come sempre, va tenuto in evidenza, con l’accompagnamento di crome più “indietro”.
Firenze stanotte sei bella in un manto di stelle
che in cielo risplendono tremule come fiammelle.
Nell'ombra nascondi gli amanti
le bocche tremanti si parlan d'amor
intorno c'è tanta poesia
per te vita mia sospira il mio cuor …
A parte alcune notine fra un rigo e l’altro che mi son permesso di aggiungere e che vengono eseguite, nella mia intenzione, dall’orchestra che accompagna, (ed a parte la banalità del testo che mi astengo dal commentare!! ) la frase melodica della strofa (in Re minore) si svolge e rapidamente si conclude con l’apertura in maggiore del ritornello.
Dopo un minuscolo giro sul Re+ (7°+ / 6° / 7°+) quasi di “preparazione” alla parte cantata inizia la melodia in Re Maggiore, probabilmente più conosciuta dal grande pubblico rispetto alla parte minore.
Sull'Arno d'argento si specchia il firmamento,
mentre un sospiro e un canto si perdon lontan
dorme Firenze sotto il raggio della luna
ma dietro ad un balcone veglia una madonna bruna
La seconda parte della trascrizione consta, praticamente, della pressoché pedissequa ripetizione della prima – persino la diteggiatura, tranne ove diversamente indicato, rimane la stessa – ad accezione dell’accompagnamento, che si svolge a terzine di croma, e di alcuni fraseggi di orchestra che variano di poco rispetto alla parte precedente.
La seconda parte in Re maggiore, invece, esposta un’ottava sotto rispetto alla precedente e con piccole variazioni ritmiche, si allarga, si fa più cantabile (ad imitazione del violoncello) e quasi stempera l’irruenza delle terzine precedenti in una accorata esposizione del cantato. Fate eventualmente riferimento all’MP3 allegato per ascoltare la mia interpretazione.
Nel finale – poteva mancare una parte con il tremolo? - chiude l’orchestra riproponendo il canto minore iniziale.
Spero che i chitarristi toscani – ma non loro soltanto! - siano soddisfatti di questo lavoro, continuino a seguire la rubrica e ad inviarmi le loro mail sempre piene di idee, suggerimenti, critiche, proposte etc.
Grazie per avermi sopportato anche stavolta.
Un e-bbraccio a tutti voi.
A.A.