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CUCCHI

Pag.22 - Iniziano gli anni '10

La pagina di Flavio Cucchi

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di Flavio Cucchi


Il 2010 : L’anno degli Exploit


In passato, parlo di quaranta e più anni fa, i viaggi erano lunghi, scomodi e costosi, quindi le tournée all’estero erano rare e venivano organizzate in modo da fare il numero più alto possibile di concerti per ottimizzare i tempi e i costi.

Già nel 2010 però i voli erano così numerosi ed economici da rendere accettabile un viaggio transcontinentale anche solo per 2 o 3 concerti.

Questo decennio è stato certamente il più ricco di viaggi della mia vita: ecco la sequenza dei luoghi un cui ho tenuto concerti solo nell’anno 2010: Italia, Russia, Italia, Slovenia, Italia, Tailandia, Italia, Singapore, Italia, Tailandia, Malesia, Italia, California, Arizona, Italia.

Ho trovato alcune foto di questi viaggi.

Concerto a San Pietroburgo

Con due belle ammiratrici

Queste sono quelle scattate in Tailandia durante Asia International Guitar Festival, nel giugno 2010.

Qui con alcuni partecipanti: la signora in giallo è la giapponese Shinobu Sugwara, moglie del direttore di Gendai Guitar che mi aveva invitato in Giappone la prima volta nel 2003 e all’estrema destra della foto Leon Kudelak, direttore del festival di cui ho parlato alla pagina 21.

Il primo a sinistra è il chitarrista cubano Jorge Zamora, un personaggio simpatico e pieno di vitalità, eccolo in azione:

Dopo una settimana di concerti tra Bangkok e Korat sono dovuto tornare un Italia per alcuni recital e soprattutto per un nuovo progetto artistico:


Il Trio BCP (Bonell-Cucchi-Piastra)

Nel 2009 ho incontrato per la prima volta il collega Claudio Piastra, ottimo chitarrista, molto attivo in campo internazionale e, cosa rara nei musicisti, anche dotato di capacità organizzative tali da portarlo alla direzione di importanti istituzioni musicali e festival.

Claudio era stato invitato a far parte della commissione per gli esami al conservatorio di Livorno dove allora insegnavo e questa circostanza ci ha permesso di passare un po’ di tempo insieme e di conoscerci meglio. E’ nata una bella amicizia basata sulla stima e rispetto reciproco, che perdura anche oggi dopo più di 10 anni.


A gennaio del 2010 Claudio mi ha invitato a tenere un concerto e una Masterclass nel Conservatorio di Reggio Emilia, dove insegna tuttora. In quel periodo lui suonava occasionalmente in duo con il noto chitarrista inglese Carlos Bonell e da questo insieme di circostanze è nata l’idea di formare un Trio chitarristico.


Mi piaceva l’idea di suonare insieme a due chitarristi di alto livello e molto diversi fra loro: personalmente nei piccoli gruppi preferisco sentire le individualità che dialogano fra loro piuttosto che insiemi perfetti studiatissimi che sembrano un tutt’uno dall’inizio alla fine.


Naturalmente le intenzioni devono essere condivise e fondersi quando è necessario, ma è bello anche sentire guizzi di personalità diverse piuttosto che un percorso programmato in tutti i dettagli.


Tornato dall’Asia alla fine di giugno, dopo un recital in Toscana ci siamo finalmente incontrati e abbiamo preparato un programma che comprendeva delle trascrizioni di Vivaldi fatte da Carlos, alcune musiche originali per trio dell’800 e moderne e abbiamo debuttato al Festival Estate a Sei Corde, a Valsabbia.

Purtroppo il fatto che Carlos vivesse a Londra, Claudio a Parma e io a Firenze non ha aiutato a creare la continuità necessaria ad un insieme del genere e il progetto è durato solo un paio di anni, ma abbiamo avuto occasione di suonare anche in situazioni di prestigio come gli Amici della Musica di Messina o il Festival di Uppsala in Svezia.

A Uppsala con Odair Assad

Qui a cena con alcuni protagonisti del festival (dietro di me John Williams)

A questo proposito, era la prima volta che incontravo di persona Williams che, insieme a Bream, rappresentava un mito per tutti quelli della mia età.

La mattina seguente abbiamo fatto colazione insieme e mi è venuto spontaneo dirgli che per la mia generazione la dicotomia Bream-Williams era paragonata a quella dei Beatles- Rolling Stones.

La cosa gli è molto piaciuta e l’ha subito raccontata alla moglie.

Una curiosità: Williams è arrivato dall’aeroporto indossando una maglietta verde a righe, a colazione aveva la stessa maglietta e la sera al concerto...pure.

Williams a Uppsala si è esibito in un duo originale con John Etheridge, il chitarrista dei Soft Machine!

Eccolo:

L’ultimo concerto del trio si è svolto a Celano nel 2012

Asia e ancora Asia


Tornando al 2010, in settembre dopo il debutto del trio sono ripartito per Singapore per un seminario e un concerto, qui il poster e il programma.

Poi ancora in Italia per altri recital tra cui una serata nell’ambito del Festival Franciacorta che ho condiviso con Vittorio De Scalzi, il leader dei New Trolls.

In Ottobre di questo anno così movimentato sono tornato ancora in Asia: prima in Tailandia al festival di Pattaya, dove ho ritrovato alcuni amici visti a Bangkok

Qui con Zamora e Koudelak in un trio improvvisato e con dei giovani fans

Poi in Malesia a KL (Kuala Lumpur) e Ipoh, dove ho tenuto concerti

e una masterclass molto frequentata.

Exploit!

Fra il 30 ottobre e il 7 novembre ho fatto una cosa che in passato sarebbe stata addirittura impensabile: nel giro di una settimana ho tenuto 3 concerti in 3 continenti diversi! (Asia, Europa, America)


Il concerto di Phoenix

Tre giorni dopo questo exploit, dopo due concerti a San Diego in California

mi sono trasferito in Arizona per un concerto e una Masterclass a Flagstaff, vicino al Grand Canyon. Ricordo ancora la sensazione della enorme quantità di spazio che potevo percepire da quella posizione.

Il giorno successivo alla Masterclass avevo in programma un concerto a Phoenix, la capitale dell’Arizona, che dista circa 2 ore di macchina da Flagstaff.


Alla master di Flagstaff partecipavano diversi allievi fra cui anche un gruppo di indiani Hopi (ora si deve dire nativi), di una riserva vicina, molto timidi e rispettosi.

Mi è venuto in mente che da bambino il nome di questa tribù mi era assai familiare in quanto era molto presente nei seguitissimi fumetti western TEX.

Così l’ho raccontato ai ragazzi e ho spiegato loro che gli Hopi rappresentavano “i buoni” in uno dei fumetti più seguiti in Italia, cosa che li ha molto sorpresi e inorgogliti.


Tutto bene fin qui, ma terminata la master e tornato a casa, all’improvviso mi sono sentito malissimo per un violento attacco di un qualche virus influenzale.

La notte non ho chiuso occhio e la mattina non potevo nemmeno pensare di mangiare qualcosa.


A tarda mattinata mi sentivo distrutto, digiuno e stanchissimo, ma mi sono fatto comunque portare in auto a Phoenix.

In albergo mi sono messo a letto stremato e quando verso le 17 gli organizzatori sono venuti a prendermi non stavo neanche in piedi e mi sono reso conto che per la prima volta nella vita avrei dovuto cancellare un concerto.

Quando ho comunicato la mia intenzione all’organizzatore questi è impallidito: mi ha detto che sarebbe stato un disastro, avrebbe dovuto restituire tutti i soldi dei biglietti, dovevo sforzarmi e farlo a tutti i costi ecc.

Così mi sono fatto portare al teatro, mi sono trascinato in camerino, mi sono accomodato in qualche modo su due sedie e mi sono appisolato.

Dopo poco sento qualcuno accanto a me e apro gli occhi.

“Maestro, siamo quelli della radio”

“Che Radio?”

“ehm...si ricorda? Lei ha firmato un contratto, dobbiamo registrare il concerto..."

Non mi sono sentito sprofondare solo perché ero già sul fondo e più giù non potevo andare (dico sul serio, ricordo molto bene quel senso di statica apatia).


Comunque sia, è venuta inesorabile l’ora del concerto.

Il teatro era pieno, ho salutato il pubblico e, come uso fare, ho detto due parole sul programma, ma ho sentito un brusio in sala e una voce: “in english please!”

Mi sono reso conto che stavo parlando in italiano! Non sapevo neanche dov’ero!


Poi è successo un miracolo: appena ho messo le mani sulla chitarra ho sentito la vita tornare in me e tutto sommato ho fatto un bel concerto, ho anche eseguito la mia trascrizione di Praeludium und Allegro di Kreisler, che è piuttosto virtuosistica ma ha funzionato: ho ancora la registrazione della radio.


Devo dire che venivo da una serie di concerti, avevo un programma ben rodato e questo ha senz’altro contribuito alla riuscita della serata, con gran sollievo dell’organizzatore (e mio).


Tornato in Italia sono andato a Messina con il Trio BCP e l’anno si è concluso con un recital a Roma.


(Continua...)