Trascrizioni

 

E in Italia? Vediamolo un attimo ...

Una notte di "troppissimi" anni fa il sottoscritto, all'epoca giovane virgulto, strimpellatore in erba di chitarre ululanti alla luna nelle tiepide notti di maggio, ebbe la ventura di incontrare un gruppo di "musicanti ambulanti" (fisa, violino, chitarra e tamburello\voce la formazione) che si aggirava per i vicoli del paese, incaricata, da questo o quello spasimante, di portare la serenata alla bella di turno. Naturalmente un simile quartetto non poteva passare inosservato, specie ai miei occhi di ragazzo che incominciava a maltrattare le chitarre ed era interessatissimo a tutto quello che orbitava intorno a quel misterioso mondo! Sicché non potei fare a meno di seguire il quartetto di cui sopra, che si incamminava alla volta della finestra designata intonando, lungo la strada, sonetti e canzonette che non mancavano di attirare interessati gruppi di ascoltatori o semplici curiosi.

E così il quartetto diventava, man mano, una vera e propria processione diretta alla volta della bella dedicataria. La serata tiepida, la falce di luna punteggiata di stelle tutto d'attorno e l'atmosfera romantica che si venne a creare contribuirono non poco a fissare nella mia memoria l'evento che vi sto descrivendo e ad invogliare i musicisti e gli occasionali accompagnatori.

Quando, finalmente, fummo sotto la finestra della bella, la rumorosa sfilata sembrò, per un attimo, placarsi, ed i sonetti e i canti di poco prima si fermarono; tutti i partecipanti si disposero a semicerchio sotto la casa della destinataria ed i quattro musicisti, al centro, cominciarono ad intonare, indovinate un po'?, quello che doveva, evidentemente, essere il pezzo forte della "band": La Paloma, appunto, con il tamburellista cantante che, con voce baritonale molto intonata, diede una davvero toccante interpretazione della canzone, pur se in uno spagnolo decisamente approssimativo. Le note di chiusura del pezzo vennero sovrastate dallo scrosciante applauso che ne seguì, essendo evidentemente piaciuta a tutti i presenti l'interpretazione del quartetto.

In quel preciso istante si accese la luce alla finestra, le tende vennero scostate ed i battenti aperti e, proprio mentre tutti i presenti si aspettavano che la bella donzella calasse la treccia dal verone (o finestrella, nella fattispecie :-) o, quantomeno, ringraziasse per il dolce pensiero ... venne fuori un inviperito papà della medesima che, di lì a poche ore, aveva da attaccare un massacrante turno in fabbrica, era assai poco disposto agli schiamazzi notturni (come lui stesso definì la performance) e che elargì a "piene mani" secchiate d'acqua dirette, in primis, ai musicisti tutti, ma che non mancarono di gratificare anche una larga parte dei presenti.

Si seppe, l'indomani, che la ragazza il cui spasimante aveva commissionato la serenata, all'insaputa di lui, era fuori casa perché la nonna, che abitava da tutt'altra parte del paese, si era sentita poco bene e la nipote, accompagnata dalla mamma, si era, amorevolmente, offerta di assisterla.

Morale della favola: L'unico destinatario, de facto, della pur bella performance notturna, fu l'incolpevole papà, solo in casa in quella occasione e così poco disposto ad ascoltare, come avrete capito e come tutti noi, nostro malgrado, fummo costretti a registrare. Una volta scampati alla funesta ira del secchiarolo, abbiamo riso per mesi rievocando l'episodio alle spalle dei malcapitati protagonisti; dei quali, però, a tutt'oggi, se non altro, è sopravvissuta, (o, perlomeno, me lo auguro! Me lo direte, eventualmente, Voi con le vostre mail!) la malinconica ed intonata voce baritonale del tamburellista che mi ha accompagnato durante tutta la stesura dell'allegato lavoro.


Per quanto riguarda la trascrizione, davvero non c'è molto da dire.

E' scritta in RE+, una delle tonalità più agevoli per il nostro strumento (la sesta corda è abbassata a Re) ed è decisamente da catalogarsi fra quelle di semplice esecuzione. La solita raccomandazione che non può mancare (questa volta meno che mai!) è cercare di scindere in maniera marcata il canto dall'accompagnamento "a tango" tenendo, quest'ultimo, un po’ più "dentro" rispetto alla linea melodica, e staccandolo "il giusto", così da far rivivere, almeno nel sottoscritto, la bellissima interpretazione del baritono di cui vi ho detto poco sopra.

Una sola, piccola segnalazione. A qualcuno potrebbe risultare ostica l'esecuzione della terzina di crome immediatamente seguita dal basso semicroma, figurazione ritmica questa che, se non affrontata col giusto grado di precisione, può ingenerare un senso di confusione nell'ascoltatore ed allontanarvi dalla corretta scansione ritmica. In quel caso consiglio di eseguire, in luogo di quel che ho effettivamente scritto, quella che potrei definire una "seconda opzione" Non c'è nulla di male e l'esecuzione, purché precisa, non ne risentirà minimamente. Le due figure qui sotto dovrebbero, mi auguro, contribuire a chiarire, a colpo d'occhio, la questione.

MP3   

1) La frase così come è scritta








2) La seconda opzione "facilitata"






Niente altro da aggiungere se non il mio consueto ringraziamento per avermi sempre SUpportato con le vostre mail piene di consigli e suggerimenti e per avermi SOpportato, anche stavolta, fino a qui. :-)

Un caloroso e-bbraccio a tutti voi.

Alessandro Altieri


di Alessandro Altieri

sandroaltieri@alice.it