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CUCCHI


Pag.11 - Ricercare (1983-'90)

La pagina di Flavio Cucchi

F.Cucchi

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di Flavio Cucchi


Dall'83 alla fine del decennio l'attività concertistica è proseguita su diversi binari: recital solistici in Italia e Inghilterra,  concerti in duo con il soprano Dorothy Dorow, con l'Ensemble Garbarino e come solista con orchestra.

Da ricordare la prima esecuzione di “Aura” di Pezzati, per flauto dolce, chitarra e orchestra, eseguito con l'Orchestra dell'ATER diretta da  Alessandro Pinzauti  insieme al compianto David Bellugi al flauto.


Qui sono con l'Orchestra Regionale Toscana dopo il concerto di Villa Lobos diretto da Paolo Olmi.


Queste attività hanno creato un certo movimento e interesse verso i nostri strumenti a Firenze e hanno aperto la porta ad un progetto più ambizioso…



Il Festival Musicale d'Autunno


Un'altra importante iniziativa di Ricercare è stato il Festival musicale d'Autunno a Firenze.

Quattro Edizioni molto ben riuscite (1984 – '87) che vale la pena di descrivere singolarmente.



I Festival Musicale d'Autunno 1984 (Liuto e chitarra)

Il Primo festival è stato l'unico dedicato esclusivamente a solisti del liuto e della chitarra.


Mi è sempre piaciuto il frac: è comodo ed è l'abito maschile più elegante di sempre.

Peccato che stia lentamente sparendo anche dalle orchestre…

A parte queste attività, di questi anni '80 voglio ricordare 3 imprese collettive, tutte nate dalla fertile immaginazione di Paolo Paolini.



L'Associazione Ricercare


Il sottotitolo recitava: "Seminario permanente sull'Arte del Liuto e della chitarra".

Ricordo ancora il momento in cui, nella bella casa di Paolo, avevamo scelto il logo, trovandolo chissà su quale libro antico, con tanto di motto in latino.

La prima attività della nostra associazione (Paolo Presidente e io Vice) è stata una serie di seminari e/o concerti ad opera dei più illustri musicisti del settore (Alvaro Company, Oscar Ghiglia, Eliot Fisk, i fratelli Assad, Jacob Lindberg, Hopkinson Smith, Nigel North, Anthony Bailes e così via) tutti artisti di massimo livello, tanto è vero che oggi, 30 anni dopo, sono ancora in attività).


Ricercare è stata anche un'etichetta discografica che ha prodotto 3 LP: uno di Paolo, con la chitarra barocca, uno del mio duo con Dorothy Dorow e uno di Oscar Ghiglia).

Il libretto, elegante e sontuoso di 52 pagine, con presentazione del noto critico musicale Leonardo Pinzauti, alcuni saggi e illustrazioni a colori, era curato dalla raffinata casa editrice Spes (Studio Per Edizioni Scelte).


I concerti sono stati affidati a: Wladimir Mikulka, Oscar Ghiglia, Jacob Lindberg (liuto), Roberto Aussel, Eliot Fisk, Anthony Bailes (Liuto), Paolo Paolini (Chitarra barocca) e il sottoscritto.

Nel libretto al programma di ogni artista era abbinata una stampa tratta dalla celebre Guitaromanie di Charles de Marescot.

Ho voluto dilungarmi un po' su questi festival per mostrarvi come all'epoca l'ambiente artistico fosse diverso, come la chitarra fosse inserita nel vasto mondo della cultura contemporanea e quanto fosse alto l'interesse per il nostro strumento.

A questo proposito guardate queste critiche:

Sono tutte recensioni del mio concerto.

Proprio così: a quel tempo ben 4 giornali fiorentini inviavano i loro critici e noi vedevamo uscire 4 recensioni sullo stesso concerto di chitarra!


Un'altra considerazione: oggi internet ha cambiato il mondo e chi sa capire le nuove regole riesce anche a trarre profitti dalla sua attività musicale tramite i social network, come influencer ecc. ma nello stesso tempo le attività reali (i concerti) sono diventate quasi solo delle vetrine, come se il mondo virtuale avesse preso il sopravvento.

Al tempo del mio racconto l'attività musicale era più lineare: si teneva un concerto e si veniva pagati (molto di più di adesso) e il numero di concerti, visto che non c'era la possibilità di vederli in rete, era di gran lunga superiore.

In più la chitarra era presente nelle stagioni cameristiche e le possibilità di suonare davanti a un pubblico reale, per chi era bravo, erano molto maggiori.

Oggi il nostro strumento tende ad essere confinato nei festival chitarristici, cosa che può generare delle storture, dei piccoli circuiti chiusi, rischiando di diventare insignificante se vista nel panorama della cultura generale.


In passato era diverso: malgrado avessimo invitato al nostro Festival il gotha del chitarrismo mondiale, né a me né a Paolo, pur essendo in carriera, è venuto in mente di chiedere qualche tipo di scambio.



La Guitar Symphonietta


Nel 1987, tornato dal Centro America, Paolo mi ha proposto un altro progetto che all'epoca era assolutamente originale: fondare una orchestra di chitarre.


Visto che pensavamo in grande, avevamo messo insieme una trentina di chitarristi del nostro entourage, colleghi, amici e i nostri allievi più avanzati.

I solisti erano Paolo, Nuccio D'Angelo e il sottoscritto. La direzione l'abbiamo affidata in un primo momento ad Alfonso Borghese (Ecco la nostra foto ufficiale)


IV Festival Musicale d'Autunno 1987 (Le parole della musica)


Questo video, purtroppo di pessima qualità, mostra che facevamo sul serio: fraseggio, dinamiche, tecnica…non mancava nulla.


I concerti si svolgevano nel Teatro Niccolini, il teatro più antico di Firenze, appena restaurato.


II Festival Musicale d'Autunno 1985 (Notti nei giardini di Spagna)

L'anno successivo il programma fu a tema: la musica spagnola.


Come si vede dalla presentazione di Paolo Paolini lo strumentario si estende includendo chitarra flamenca, arciliuto, clavicembalo, organo, voce femminile e addirittura sitar.


Il libretto è di ben 72 pagine e include sette brevi saggi che trattano l'argomento di ogni singolo concerto, dal Cante Jondo all'Improvvisazione nella musica indiana.

Questo è il programma.



III Festival Musicale d'Autunno 1986 (Il Teatro dell'Utopia)


Il terzo Festival, che si colloca nell'Anno in cui Firenze era Capitale Europea della Cultura è forse il più originale.

Qui si va oltre gli strumenti impiegati (vihuela, fortepiano, violoncello voce e, ovviamente, chitarra) sconfinando con le arti figurative e rendendo il programma stesso un'opera di Arte contemporanea.


Sottotitolato “Il Teatro dell'Utopia” l'idea era quella di associare ogni concerto ad una installazione affidata ad alcuni dei più rinomati artisti di allora (Lucio Del Pezzo, Vincenzo Ferrari e  Alik Cavaliere, che ha anche curato per il mio concerto la realizzazione del bozzetto di Fausto Melotti, artista scomparso pochi mesi prima del festival.

Questi sono la presentazione del progetto e il programma.


L'ultimo festival di questa serie questa volta sconfina nella letteratura associando i concerti a testi letterari invitando anche poeti e scrittori stranieri (il cubano Paolo Armando Fernandez e il messicano Juan Bañuelos) a leggere le loro opere che si alternavano a musiche per chitarra della loro cultura.


Originale l'apertura del festival: un'opera ad hoc del poeta e artista visivo Luciano Caruso da un'idea di Paolo Paolini: La geografia dei sentimenti (Sette scene fantastiche dalla vita di Francesco Corbetta) che prevedeva la anche la presenza del noto attore Roberto Herlitzka.


A concludere il Platero Y Yo di J.R. Jimenez su musiche di Castelnuovo Tedesco che inaugurava la mia collaborazione con l'attore e regista Sergio Ciulli, collaborazione che darà altri frutti artistici oltre ad una amicizia che dura tuttora.

Chiamata inizialmente “Ensemble Ricercare”, visto che era frutto dalla nostra Associazione, dopo lunga riflessione il nome è stata cambiato in seguito nel più internazionale  “Guitar Symphonietta”.


Malgrado le difficoltà logistiche nell'organizzare prove e spostamenti e le problematiche legate alla gestione di un gruppo di esseri umani musicisti… (!) eravamo riusciti ad ottenere dei risultati davvero brillanti, considerando che si trattava di una esperienza del tutto nuova per noi, abituati a lavorare prevalentemente da soli.


Avevamo messo in piedi un bel repertorio, trascrivendo e commissionando novità e

in seguito coinvolgendo la celebre Fausta Vetere (cantante della NCCP di Napoli) affidando a Riccardo Luciani (vedi Pag. 4) la ri-composizione per voce e orchestra di chitarre di una serie di villanelle napoletane.

Eccoci in concerto:


Anche se l'orchestra ha avuto un'attività discontinua, dati i nostri impegni individuali e la difficoltà di gestire un gruppo del genere, siamo esistiti più o meno dal 1987 al 1994, con una ventina di concerti anche in teatri importanti e ben tre apparizioni televisive in RAI !


A questo proposito devo ricordare un episodio divertente:


Un giorno ricevo una telefonata dalla RAI che chiede la partecipazione della Guitar Symphonietta a “Piacere RAI Uno”, una popolarissima trasmissione televisiva condotta da Toto Cutugno che andava in onda all'ora di pranzo ed era vista da mezza Italia.

Tenevano molto a questa partecipazione e, visto che mi trovavo a Londra, mi pagarono le spese del viaggio per poterla realizzare.


La trasmissione, in diretta, si svolgeva nel bel Teatro Verdi di Pisa.

Quando ci siamo sistemati ai nostri posti, pronti per iniziare, è entrato Toto Cutugno che ci ha presentati per poi lanciarsi in un elogio della chitarra, la sua forma simile a un corpo di donna, la sua duttilità e il suo uso… poi improvvisamente si è rivolto a noi e ci ha fatto: “datemi un La minore!” Noi perplessi abbiamo accennato un accordo di La minore e lui “LASCIATEMI CANTAAAAAARE… Re minore! Re minore! CON LA CHITARRA IN MAAAAANO…


Per chi ci conosceva, musical-snob come eravamo, deve essere stato uno spasso vederci accompagnare Toto Cutugno che cantava “L'Italiano”…!

Finalmente abbiamo potuto suonare, ma non prima che il nostro eroe avesse annunciato il Concerto in Re Maggiore dall'Estro Arguto (sic!) di Vivaldi.

Qui lo vediamo un attimo mentre esce di scena.


In seguito Paolo ed io ci siamo alternati alla direzione ma per le ultime attività dell'orchestra il nostro direttore è diventato nientemeno che Leo Brouwer, con cui abbiamo tenuto diversi concerti (qui a Rovereto)

e abbiamo inciso un CD per la Giulia Records (eccoci in registrazione) che, almeno finora, rimane il miglior CD di una orchestra di chitarre che abbia mai ascoltato.

Un'ultima curiosità: nel 2014 dopo un concerto nel bellissimo Teatro Nacional di San Josè in Costarica,

sono stato avvicinato da un signore che si è presentato come M° Zumbado. Mi ha detto che da 30 anni si occupava di orchestre di chitarre e

mi ha chiesto di salutargli il M° Paolini, che aveva conosciuto negli anni '80.


Mi sono reso conto di essere di fronte a uno degli ispiratori della Guitar Symphonietta!

Era lui che aveva suggerito l'uso dei requintos!


(Continua…)



e in seguito a Leo Brouwer. (Qui con Leo all'isola d'Elba)