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Ferdinando Carulli
Gli Amori di Adone e Venere
Sonata Sentimentale per Chitarra o Lira Op. 42

10/11 => 18Seconda idea tematica (LAb maggiore)


La melodia della seconda idea tematica, contrariamente alla prima, inizia in levare, come a voler rappresentare dei piccoli sospiri evidenziati  e sottolineati dall’abbellimento. Il melos in questa sezione esprime molta dolcezza, messa in risalto dal largo uso del cromatismo.

Nell’ Armonia è presente una tonicizzazione, infatti, pur essendo presente il V grado di LAb, questa “tonalità” si sente per un brevissimo momento, senza sviluppare una vera modulazione nemmeno a livello sensoriale. La sezione dura pochissimo - solo otto battute - perché alla bat. 18 ritorna “la disperazione”  (LAb minore) che si sviluppa con un crescendo e aumentando, accentuato dalla progressione, dal cromatismo e dalle dissonanze.

Sembra che l’autore volesse creare l’atmosfera di un breve momento di dolci ricordi della persona amata oramai morta.

Ad avvalorare questa tesi vi è la derivazione di questo frammento (fig 50), abbassandolo di un semitono, dall’idea tematica di un momento felice e spensierato della narrazione, quello cantabile della caccia (fig. 51):


Fig. 50



Fig. 51





18 => 22Piccola cadenza. Carulli, con una progressione (F.R.  Iperbole), che arriva fino alla nota più acuta FA4 (culmine del brano6), riporta tutto nella tonalità di FA minore in una situazione di disperata rassegnazione. All’interno di questo passo molto “doloroso”  si trovano diverse figure retoriche a sottolineare  l’acutizzarsi del dolore:

•un Climax nella progressione (fig. 52), sviluppato  sul  Passus Duriusculus  (a);

•nel LP della melodia si evincono dei Saltus Duriusculus (fig. 53).

Infine, l’appoggiatura negli accordi (fig. 54), con la sua proprietà “frenante” nel discorso musicale,  marca il carattere plastico-tensivo del passo.


Fig. 52



Figg. 53 e 54

  



23 => 26 Venere ricade nella disperazione più assoluta, una rassegnazione esanime senza la forza per reagire, essa viene resa:

•      Dinamicamente con l’uso del pp;

•    Armonicamente con l’utilizzo del pedale di Fa e degli accordi incompleti (sul primo tempo manca la 5a, sul secondo la 3a e sul terzo la fondamentale) che sottolineano lo stato d’animo di chi non ha né la forza né la volontà di reagire di fronte ad una disgrazia;

Ritmicamente con la ripetizione “meccanica” degli accordi sui quattro tempi regolari, direi meccanici, a mettere maggiormente in risalto la suddetta condizione psicologica; inoltre, Carulli, spostando gli accenti, tramite tramite l’uso degli “sforzati”, ricrea come dei “sospiri” e delle “fitte di dolore” (sui terzi tempi   (batt. 23 – 24) e sui secondi (tempi deboli) della bat 25). Questi accenti su accordi di settima diminuita sul II grado in stato di rivolto, producono un forte senso di moto (caduta) sulla risoluzione finale che, al contrario, è molto statica come chi è ormai esanime e senza forze.





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  1. 6.Con lo stesso cromatismo dell’incipit iniziale, ma all’ottava superiore.




 
di Romolo Calandruccio
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