ANALISI
La particolarità del brano è data dal testo letterario che precede l’introduzione, esso descrive la storia dell’amore di Adone e Venere che verrà resa in musica1.

Venus blessée par un trait de Cupidon, devin amoureuse du Jeune Adonis, qui aimoit extrordinairement la chasse.
Mars qui aimoit depuis long temps Venus, en fut tellement jaloux, qu’un jour tandis que les deux amants etoient a la chasse ensembles, après les avoir fait égarer, il fit parroitre devant Adonis un horrible Sanglier.
Le jeune chasseur l’attaqua, et le blessa, mais l’animal, que sa blessure rendit plus furieux, lui sauta au col, et le tua. Venus qui le cherchoit; le trouvant dans cet état, en eprouva la plus vive douleur : Elle en pleuratellement, que Proserpine attendrie, rendit la vie à Adonis.
INTRODUZIONE
(Tonalità SOL maggiore, tempo 4/4, numero battute:178 in due sezioni: Largo e Allegro assai)

>introduzione lenta
>riferimento programmatico all’opera
>pura forma musicale (forma-sonata)
>effetto sul pubblico
>congrua durata.
L’unico punto discutibile tra quelli sopra elencati è il riferimento alla forma-sonata perché, se è vero che si possono identificare un primo, un secondo tema e una ripresa, di fatto, manca l’elaborazione o meglio è così scarna (batt. 85 => 102) che non si può parlare di una vera e propria elaborazione.
Spunti interpretativi o soluzioni tecniche
Per avere un’idea più chiara della struttura del brani si provi a suonare le varie idee tematiche senza le ripetizioni:
>Introduzione: (batt. 1 => 17)
>Primo tema: (batt. 18 => 23) + (batt. 33 => 43) + codetta (batt. 43 => 48)
>Secondo tema: (batt. 49 => 52) + (batt. 56 => 64)
>Elaborazione: (batt. 85 => 102)
>Ripresa: (batt. 103 => 108) + (batt. 115 => 120) + (batt. 129 => 147) + (batt. 152 => 159) + (batt. 174 => 178).
Largo
(tonalità SOL Maggiore, tempo 4/4, numero battute: 11)
Conferma della tonalità (batt. 1 => 11).
In questa sezione viene creata un’atmosfera di attesa tramite accordi lunghi e lunghe pause coronate:

Carulli, nello spazio tra le formule cadenzali, dà vita a una espansione accordale dei due accordi cardine (I e V) aumentando notevolmente il tempo di esposizione delle due triadi. Alla bat. 8 inizia un'altra cadenza (batt. 8 – 12) = I - VI - V7/V - V - ( I ) resa molto fluida dall’utilizzo di figurazioni piccole e dal cromatismo. Quindi con una formula cadenzale consolidata3 sul V7/V, viene introdotto l’Allegro Assai.

Richiami e sviluppi ritmici e melodici
Il cromatismo dei bicordi negli incipit di quasi tutti i brani che seguiranno e le ottave spezzate nel finale.
Spunti interpretativi o soluzioni tecniche
A partire dalla tradizionale cadenza di conferma della tonalità ( I - V e V - I ) si vuole identificare la dicotomia e allo stesso tempo la forte “attrazione” tra i due protagonisti della storia: Adone e Venere.
Per far sentire bene tale differenza è molto importante rispettare la corona (bat. 4) eseguendola piuttosto lunga, per evidenziare in modo netto le due frasi (i due protagonisti). Le parti intermedie (crome) possono essere eseguite con una certa libertà, l’importante è riportare il tempo negli accordi lunghi.
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1. Esempi su questo genere musicale se ne trovano moltissimi e in qualsiasi epoca. Per citarne qualcuno tra i più conosciuti: Le quattro stagioni di A. Vivaldi, un esempio antecedente, accompagnate da quattro sonetti; la Sinfonia Fantastica (sogni di un artista) di H. Berlioz del 1830, più vicina per il periodo e per la concezione (non certo musicalmente) all’opera di Carulli.
2. Programma
“Venere colpita da una freccia di Cupido, s’innamora del giovane Adone, che ama moltissimo la caccia. Marte che amava da molto tempo Venere, ne fu talmente geloso, che un giorno mentre i due amanti erano insieme a caccia, dopo averli fatti perdere, fece apparire davanti ad Adone un orribile cinghiale. Il giovane cacciatore l’attacca, e lo ferisce, ma l’animale, reso più feroce dalla sua ferita, gli salta al collo, e lo uccide. Venere che lo cercava, lo trova in questo stato, e prova un grandissimo dolore: Ella piange talmente, che Proserpina intenerita, ridà la vita ad Adone”.
3. Le stesse formule si trovano in diversi studi dell’Op. 192 dello stesso autore.